Nostro signore dei menhir
Nel 1988 ho lasciato Laconi e mi sono trasferito, per motivi di lavoro a Sorgono. Durante i vent’anni trascorsi a Laconi, sotto la direzione del Professor Enrico Atzeni, docente di Archeologia presso l’Università di Cagliari, in collaborazione con un gruppo di amici, come me appassionati di archeologia, durante le ispezioni nel Sarcidano, in particolare nel territorio di Laconi, abbiamo scoperto decine di menhir, circa sessanta unità, istituendo cosi, in collaborazione con la Soprintendenza di Sassari e Nuoro, il “Museo Regionale dei Menhir”.
La perlustrazione nel territorio di Sorgono, dopo l’esperienza maturata nel Sarcidano, ebbe cosi inizio. Nel settembre del 1988, un operatore del settore agricolo, mi segnalò una coppella in un masso in località Biru ’e Concas. Inizia subito il sopraluogo e nelle vicinanze vennero alla luce altre coppelle.
La mia attenzione venne colpita, poco lontano, da numerosi affioramenti di granito che si intravedevano lungo una collinetta. Mi avvicinai e, di fronte, un sentiero di massi conduceva ad un pianoro, dove, disposti in semicerchi, giacevano rovesciati circa venti menhir tra aniconici e proto-antropomorfi.
Lo stupore e la gioia furono indescrivibili.
La curiosità amplificata dal rinvenimento mi portò all’apice della collinetta: un altro semicerchio, sempre di menhir rovesciati, circa cinquanta, offrirono ai miei occhi una visione meravigliosa. Mai avevo visto un assembramento di menhir tanto consistente: menhir proto-antromorfi e, nel mezzo, due monoliti istoriati, uno con occhi e naso e l’altro con la rappresentazione di un volto e, nella parte mediana, di un pugnale. Questi particolari mi hanno ricordato le statue stele di Laconi.
La prima cosa fu chiamare il professor Enrico Atzeni per comunicare la scoperta del sito e presi così appuntamento per il sabato seguente per condurre una ricognizione sul territorio con il Professore e con la collaborazione dei vecchi amici di Laconi.